Attualità

Nella sede di Indeco si parla di ZES: “Una grande opportunità per Molfetta”

Angelo Ciocia
Antonio Azzollini parla di ZES presso la sede di Indeco
Le parole di Michele Vitulano e del senatore Antonio Azzollini
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E’ andato in scena ieri l’evento “La ZES tra innovazione, competitività e logistica: le opportunità per la manifattura barese” che ha messo al centro dell’attenzione la ZES di prossima concretizzazione a Molfetta. L’incontro si è svolto presso la sede di Indeco.

Dopo aver identificato meglio le zone interessate relative alla ZES Adriatica, il prof. Domenico Laforgia, uno degli ospiti dell’evento, ne ha raccontato la genesi, mettendo in evidenza le possibili agevolazioni per le imprese.

Interventi interessanti di De Gennaro, Totorizzo, che hanno puntato il dito sulla intermodalità, condizione unica e necessaria per far partire le zone ad economia speciale; zone necessariamente a ridosso di importanti snodi logistici e che devono essere accompagnate da Zone Franche, anch’esse annoverate fra le ZES ma con vantaggi fiscali ben più evidenti. Altri hanno puntualizzato che a tali condizioni non ci sarebbe abbastanza appeal per convincere investitori italiani o stranieri.

A catalizzare l’attenzione dei partecipanti, tra gli altri, è stato l’intervento del senatore Antonio Azzollini che, tra concretezza e autenticità, si è soffermato sul tema dell’incontro.

“Oggi si sentono tante belle cose. Dal 1998 parlavo di tutto questo, ero giovane e avevo energie, molte delle cose su cui discutiamo oggi erano inserite nel Decreto Infrastrutture del 2000. Meglio tardi che mai, tutto ciò che viene, per me, va benissimo. Le ZES non c’entrano con la logistica, sono una ripetizione di agevolazioni fiscali per le zone dell’obiettivo 2 da avvantaggiare. Gravina ad esempio non ha il porto, Palo del Colle anche. Corato, che ha una delle zone industriali più grandi d’Italia, non ha la ZES”, le parole dell’ex senatore circa le ZES.

Importante anche il tema dei fondi e delle agevolazioni, strettamente correlati alla ZES stessa. “Non torniamo indietro, adesso c’è il recovery fund o il next generation fund cioè quantità straordinarie di soldi a tasso agevolato o a fondo perduto, superiori di gran lunga a valori aggiornati del piano Marshall – le sue parole – Mi rivolgo a voi imprenditori illuminati che siete qui oggi: questi soldi in arrivo in Italia sono tanti e saranno redistribuiti. Cercate di ottenerli scrivendo “ZES”. Le ZES muovono denaro per 81 miliardi a fondo perduto e 127 a tasso agevolato per davvero”

Infine, un piccolissimo sguardo al porto di Molfetta che punta ad essere fiore all’occhiello dell’Adriatico e snodo fondamentale per la ZES di prossima installazione. “Non parlo del porto di Molfetta. Mi pongo solo un quesito: perchè non si può avere un bel porto a Bari, un altro a Molfetta e uno ancora a Barletta? In Germania se ti imbarchi ad Amburgo, dopo pochissimo hai un altro gran porto. E’ come avere Ronaldo e Messi. Perchè devi scegliere tra uno e l’altro se nella stessa zona puoi averli insieme?”, la metafora calcistica proposta dal senatore.

Importanti i contributi del presidente dell’Autorità portuale di Bari, Patroni Griffi che ha meglio definito strategie e progettualità a breve relativamente al Porto di Bari, realizzazione del dente di attracco nel Porto di Bari più la camionabile, una strada di aria doganale, solo per camion, che collegherà il Porto all’Interporto, allo scalo Ferruccio ed ai maggiori snodi viari.

Il Presidente dell’Asi Paolo Pate ha poi meglio identificato il futuro della zona ASi Bari-Modugno-Molfetta, concordando sul fatto che il Consorzio Asi necessità di regole differenti e più aggiornate per meglio rispondere alle esigenze delle imprese operanti.

Da ultimo, il Prof. Giuseppe Carbone del Politecnico, il cui intervento era volto ad evidenziare sulla necessità di una spinta sempre maggiore per la cooperazione tra Enti di Formazione (Politecnico) ed Imprese, anche in ottica di probabili futuri investimenti nelle aree ZES.

Un confronto proficuo, “in fabbrica”, non una sfilata a teatro, tra imprenditori, Associazioni Imprenditoriali, Istituzioni, Università, per cogliere meglio le necessità delle imprese e mettere queste a confronto con le progettualità delle istituzioni e le possibilità che si prospettano per attrarre capitali ed investimenti localmente.

Al termine dell’incontro si è preannunciato un altro successivo evento, questa volta organizzato a Molfetta, sempre in fabbrica, possibilmente presso una nota società, fiore all’occhiello della meccanica fine molfettese.

mercoledì 22 Luglio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 12:22)

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pippo scapece
pippo scapece
3 anni fa

paragone non azzeccato con Amburgo, Amburgo ha un porto su un fiume, dove prima di raggiungerlo (porto di Amburgo) bisogna navigare sul fiume per almeno 10 ore, naturalmente in questo tratto ci sono altre città che hanno altri piccoli porti/banchine, oppure porti fuori da quel fiume ma su altri fiumi e/o rami di quel fiume. La Germania non ha migliaia di chilometri di costa come l'Italia. Non si può assolutamente paragonare il porto di Amburgo con quello di Bari. Loro hanno innanzitutto infrastrutture, strade, treni, banchine che vengono costruite sui fiumi (dove vi sono correnti esagerate e maree anche di 10 metri) in un paio di anni, non impiegano una vita. Perciò il paragone con Amburgo è troppo esagerato, però fantasticare non è male.