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Il maestro Muti scrive a Conte: “Teatri e musica non sono superflui”

La Redazione
Riccardo Muti
La risposta del premier: "Una decisione sofferta, non vogliamo rinunciare alla bellezza"
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Uno scambio di messaggi intenso, rispettoso e consapevole, quello che si è svolto tra il maestro molfettese Riccardo Muti e il presidente Conte.
Nella giornata di ieri, Muti aveva fatto recapitare una lettera, pubblicata dal Corriere della Sera, direttamente al premier, ponendo l’accento sulla controversa decisione del governo di chiudere teatri e sale da concerto.
Pur comprendendo la drammatica eccezionalità del momento, il maestro si esprimeva in questi termini.
“Chiudere sale da concerto e teatri è decisione grave. Definire, come ho ascoltato da alcuni rappresentati del governo, come “superflua” l’attività teatrale e musicale è espressione di ignoranza, incultura e mancanza di sensibilità”.

L’accorato appello proseguiva con la preghiera di riconsiderare la decisione messa nero su bianco con l’ultimo Dpcm e di ponderare la possibilità di riapertura del settore dell’arte. Un settore fatto da “persone consapevoli delle norme anti covid e che hanno sempre rispettato tutte le misure di sicurezza indicate e raccomandate”.
L’impoverimento culturale derivante da questo stop potrebbe causare, a detta del maestro, un reale abbruttimento della società.

Un “grido”, tuttavia, non rimasto inascoltato, quello di Riccardo Muti, che oggi ha ricevuto risposta al suo appello, direttamente dal premier.
“Lei ha ragione – esordisce Conte nella sua lettera – questa decisione è oggettivamente grave. Proprio perché grave è sofferta, ma siamo stati costretti a prenderla: l’obiettivo primario deve essere recuperare il controllo della curva epidemiologica”.

Dunque, non una scelta finalizzata a colpire un settore “superfluo” rispetto agli altri, bensì un intervento necessario su tutti gli ambiti che offrono momenti aggregativi.
“La riduzione delle occasioni di socialità – spiega il presidente Conte – comporta la drastica riduzione del numero dei contatti personali. Questo agevola, in caso di persone positive al covid, le operazioni di tracciamento e alleggerisce, dunque, il sovraccarico dei dipartimenti di prevenzione”.

Infine, oltre la promessa di erogazione di ristori immediati e misure di sostegno per tutti coloro che, operando nei settori più colpiti, sono soggetti da mesi a condizioni di grande difficoltà, un pensiero lungimirante ma positivo.
“Non intendiamo affatto rinunciare alla bellezza. Le assicuro che siamo già al lavoro per far riaccendere al più presto microfoni, riflettori, proiettori. Abbiamo bisogno del nutrimento che da queste attività ricaviamo e della capacità di sogno che ci suscitano”.

martedì 27 Ottobre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 9:25)

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