Attualità

“No alla paura, sì alla libertà”, un cortometraggio per dire no alla violenza di genere

La Redazione
Un video per sensibilizzare contro la violenza di genere
Le parole della dott.ssa Diamante: «Si tratta di meccanismi sottili attraverso cui la donna si convince di essere inadeguata. Chiedere aiuto è il primo passo»
scrivi un commento 659

“No alla paura, no alla violenza, sì alla libertà”.n
E’ questo il leitmotiv del cortometraggio girato nella città di Molfetta, in occasione dellangiornata internazionale della violenza sulle donne celebrata oggi, 25 novembre. Il video hancome obiettivo quello di far conoscere e sensibilizzare il mondo femminile ma anchenmaschile verso un aspetto più profondo della violenza domestica, ossia quella psicologicandi cui si parla meno rispetto a quella fisica.

La violenza psicologica è una forma subdola dinviolenza perché, pur colpendo moltissime donne, spesso è invisibile, silenziosa connconseguenze traumatiche per le vittime che stentano a riconoscere quelle forme di “nonnamore”. Spesso la violenza psicologica è l’espressione di dinamiche disfunzionali di relazionindi coppia basate sul controllo, sul potere, sulla squalifica, sull’allontanamento della vittimandalla rete sociale e familiare.

Il video, totalmente “made in Molfetta” nasce da un’idea dellandott.ssa Diamante Anna, psicologa e psicoterapeuta, e da quella di Diamante Matteo,ncorrispondente della Gazzetta del Mezzogiorno che ne ha curato la regia. Il suggestivonscenario di Cala S. Andrea ha fatto da cornice all’intero cortometraggio a cui hanno presonparte anche la giornalista Katia Simone, insieme a Rosaria de Nichilo, Grillo Emanuela,nMaria Messina, Nicla Ragno, Maria Paola Rosito e Spaccavento Rosa. La voce maschilenè quella di Alessandro Sciancalepore.

«Si tratta di meccanismi sottili attraverso cui landonna che subisce violenza psicologica si sente e si convince di essere inadeguata, nonnall’altezza del partner, in colpa e addirittura di non meritare l’uomo da cui nel frattempo èndiventata dipendente, con costante senso di paura e vergogna» – è stato il commento dellandott.ssa Diamante. Da qui la voglia di far emergere degli importanti particolari in un videongià divenuto virale sul web.
«Chiedere aiuto è il primo passo coraggioso e consapevole pernmettere fine ad una relazione tossica» – ha aggiunto la psicoterapeuta di Molfetta.

«A voltendiamo poca importanza a determinati segnali perché, si sa, quando vogliamo benentendiamo a giustificare – è il commentato di Katia Simone, giornalista che ha preso partenalle riprese del cortometraggio – “era arrabbiato, non lo pensava veramente, non avrebbenvoluto dirlo o farlo.. “. Chi ti vuole bene, chi ti ama davvero non sarebbe mai capace dinconfondere il rispetto e l’affetto sincero con l’aggressione, il disprezzo o l’umiliazione.nDovete aver chiaro che la vostra felicità è lontana dalla persona che vi ferisce. Proteggete la nvostra autostima. Chi vi ferisce – ha concluso – non merita i vostri sforzi, il vostro tempo nénil vostro affetto. Vogliatevi bene».

mercoledì 25 Novembre 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 8:52)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti