Cronaca

Estorsioni con colpi di pistola contro auto di imprenditori, tre ordinanze di custodia cautelare

La Redazione
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Molfetta. Tentata estorsione e ricettazione: operazione dei carabinieri
Anche un ordigno fatto esplodere all'ingresso della sede di una società di costruzioni
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I carabinieri della compagnia di Molfetta, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trani, hanno portato a termine una complessa ed articolata attività investigativa che ha consentito di fare piena luce su tre episodi criminosi che, nei mesi scorsi, hanno destato particolare allarme per la sicurezza pubblica cittadina. In particolare i militari hanno eseguito tre misure di custodia cautelare in carcere, emesse dal GIP del Tribunale di Trani Rossella Volpe, su richiesta del Sostituto Procuratore presso il medesimo Tribunale Giovanni Lucio Vaira, nei confronti di altrettanti componenti di un gruppo criminale, ritenuti a vario titolo responsabili di tentata estorsione aggravata dall’uso delle armi in danno di due imprenditori edili, ricettazione aggravata, danneggiamento aggravato, uso e detenzione in luogo pubblico di armi comuni da sparo.

L’attività investigativa, condotta anche con l’ausilio di moderne tecnologie, ha consentito di acquisire certi ed inequivocabili elementi di colpevolezza nei confronti di D.C.F., 19enne, M.U.36enne, A.F., 18enne, tutti di Molfetta, già noti alle forze dell’ordine.

Le indagini sono state avviate il 14 marzo scorso, a seguito dell’esplosione di alcuni colpi d’arma da fuoco, indirizzati ai vetri, andati in frantumi, di un’utilitaria in uso ad un imprenditore edile della zona. Le immagini dei sistemi di video sorveglianza catturavano la scena e non lasciavano dubbi sulla pericolosità dei due sconosciuti che avevano compiuto l’azione criminosa. Gli stessi, giunti a bordo di un ciclomotore, completamente travisati, non avevano esitato, poco dopo la mezzanotte, ad estrarre la pistola ed esplodere alcuni colpi d’arma da fuoco in direzione dei vetri dell’utilitaria.

Nella stessa giornata, la vittima, un 37 enne del posto, che dapprima non aveva colto la gravità del gesto intimidatorio, ne aveva denunciato l’accaduto ai Carabinieri della locale Stazione. Il 23 marzo successivo, la stessa vittima, sempre a Molfetta, subiva il danneggiamento di un’altra autovettura in suo uso, sempre ad opera di due sconosciuti a bordo di uno scooter. In questa circostanza 5 erano i colpi di pistola che frantumavano i finestrini anteriori del fuoristrada dell’imprenditore. Le indagini svolte dai militari della Compagnia di Molfetta su entrambi gli episodi, grazie anche alle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, indirizzavano i sospetti su alcuni giovanissimi del posto, i quali, nonostante l’età, erano già noti alle Forze dell’Ordine poiché si erano resi responsabili di una serie di reati contro il patrimonio e la persona.

In particolare i militari riuscivano ad individuare M.U. e D.C.F., indagando su alcune minacce e richieste estorsive di denaro (per 50.000,00 euro) giunte su un’utenza telefonica in uso all’imprenditore, in momenti successivi ai danneggiamenti subiti. I militari operanti riuscivano infatti a risalire ad una scheda sim, la quale, attivata a Napoli, sebbene intestata ad un inesistente cittadino di origine africana, risultava essere stata utilizzata su un cellulare, di proprietà di un familiare di uno degli arrestati.

Il 2 maggio, alle ore 00.30, gli stessi componenti del gruppo ponevano in essere un altro tentativo di estorsione, facendo esplodere sulla soglia della porta d’ingresso della sede di una società di costruzioni, un ordigno che causava il danneggiamento della struttura portante del portone d’ingresso. Le immagini di videosorveglianza raccolte dai militari della Compagnia di Molfetta, consentivano di ricostruire quanto accaduto. Gli artificieri del Reparto Operativo dei Carabinieri di Bari e la Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo effettuavano i rilievi tecnici ed il sopralluogo del caso.

Anche in questa occasione la netta reazione della vittima e la denuncia presentata ai Carabinieri ha evitato che il gruppo portasse a termine il proprio disegno criminoso.

Nel corso dell’attività investigativa emergevano le responsabilità di A.F. in merito al possesso di una pistola.

Gli arrestati sono stati condotti presso il Carcere di Trani a disposizione della locale Magistratura.

giovedì 8 Agosto 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 0:49)

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