Cultura

«Timido, infantile, geniale»: intervista a Caparezza

Nicolò Marino Ceci e Lorenzo Pisani
Il cantante molfettese si racconta non risparmiando critiche, riflessioni e suggerimenti.
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Quando ci accoglie nella sua "tana" sembra di entrare quasi in una nuova dimensione tra giocattoli e pupazzi sistemati con cura su scaffali, acquari di pesci, foto colorate, estrosi disegni, calcio balilla e playstation.
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rnParlando con Michele Salvemini – più noto come Caparezza – la prima cosa che si percepisce è che i riflettori dei media non lo hanno ancora abbagliato e deformato a burattino dello show business ma che anzi è un ragazzo come tanti, ma con una peculiarità: quella di aver fatto della lungimirante e sistemica "denuncia" il suo grido di battaglia.
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rnEcco Caparezza in una curiosa intervista in cui parla del suo ultimo album tra sesso, violenza, morti sul lavoro, passando per Mikimix e i Sunny Cola Connection.
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rn”Che fine ha fatto la protesta studentesca? Sodomizzata in una tresca da palestra! […] I fricchettoni vollero cambiare il mondo, quelli del mio mondo vogliono guardare i porno.” (La rivoluzione del Sessintutto) Si può parlare di una nuova rivoluzione sessuale oggi?
rn«Se da una parte non mi piace il bigottismo – perché credo che il rapporto sessuale sia una forma di conoscenza – dall’altra contesto il sesso come mercificazione: Woodcock ha infatti dimostrato che esiste tutto un sistema di scambio basato sul sesso. Non credo tuttavia sia ci la densità culturale di una rivoluzione sessuale».
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rnIn tutto questo i media che ruolo svolgono? In un numero de l’“Espresso” di Maggio un articolo in proposito recitava:“è come se dietro le immagini di ogni ragazza che compare in tv con un vestitino striminzito, con uno straccetto che lascia intravedere quasi interamente le cosce e le tette c’è un invito a trattare la realtà come un puro universo di segni e miti pornografici”.
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«E’ ovvio che sia sbagliato mercificare ma è anche giusto vivere la sfera della sessualità in maniera libera. Non a caso cito i Bonobo, che usano la sfera sessuale per assopire i loro istinti violenti e con il tempo ci sono riusciti. Manca forse un giusto equilibrio tra mercificazione del sesso e relazione sessuale».
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rn“La piaga dell’uomo moderno è passare le notti con gli occhi sullo schermo per diventare adulto con un ‘click’ su confermo” (La rivoluzione del sessintutto</em>); “E' davvero influenzabile […]Evangelica, dianetica, culto di Ra. Culto Jah, cambia culto di già? Dipende da cosa va in città. Lei non beve ma puzza di rum, lei non fuma se non i chilum” (Ilaria condizionata). Davvero i giovani di oggi sono così facilmente ingenui e malleabili?
rn«Quando scrivo non parlo ai giovani. In “Ilaria condizionata” parlo dell’atteggiamento dei giovani che sono più ricettivi alle cose: Ilaria fa ciò che fanno gli altri senza avere un pensiero suo, manifestando la mancanza di una propria identità, di coscienza critica. Questo è un grande problema di oggi: annullarsi quasi completamente di fronte a qualsiasi forma di aggregazione. Esiste una superficialità nell’identificare le cose. Ilaria si trova travolta in questa superficialità».
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rnSi chiude il cerchio: il sesso può essere visto come un sottile sonnifero per assopire le masse e lasciarle in un torpore costante e permanente?
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«Lo è solo quando il sesso diventa un fine e non un mezzo, cioè per arrivare dove si vuole con più facilità. Programmi televisivi dove si parla continuamente di amori e tradimenti sono molto più pornografici di tutta la pornografia esplicita: quella roba lì forma degli ebeti che perdono così il loro tempo».
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rn“Non sei un uomo” potrebbe essere considerata la canzone-manifesto dell’uomo di oggi?
rn«Sì perché ho sempre pensato che la forma più subdola di controllo sia la violenza, che purtroppo nella maggior parte dei casi è esercitata da uomini. Credo anche che la forza fisica sia la più debole di tutte le forze perché non è proprio alla pari con la forza degli argomenti».
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rnMorti sul lavoro: questo è un tema costante in “le dimensioni del mio caos”. Cosa pensi di questo triste fenomeno?
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«“Questa è una guerra” (Zulù – “99 Posse”) da cui non si riesce a venir fuori, dato che si trascurano gli elementi fondamentali della sicurezza in favore del guadagno. Per ogni cosa ci sono responsabili, che in questo caso si chiamano omertà, sindacati corrotti che non hanno denunciato, società e proprietari di stabilimenti e la Giustizia, perché nessuno ha pagato. Cerco di affrontare tutto ciò nel mio piccolo, partendo dal presupposto che chi fa l’operaio lo fa per necessità, non per ambizione: c’è quindi non solo la sconfitta ma addirittura l’umiliazione. La crisi del lavoro è il grande paradosso dei nostri tempi».
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rnA Molfetta quest’estate è caduta una gru. I nostri lettori hanno commentato la notizia citando la tua ballata e facendo propria la tua denuncia e il tuo messaggio: il grido disperato di una regione bellissima ma triste.

rn«Prima di scrivere “Vieni a ballare in Puglia” ho passato un’estate a raccogliere documenti dalla cronaca locale, leggendo giornali e ricercando in internet. Non c’è niente di inventato e non è la prima gru che cade. Io sono però solo un osservatore e questa canzone – come ciò che faccio io – non cambierà certo le cose».
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rnQuindi qual è l’obiettivo del tuo far musica?
rn«Mi rendo conto che non è uso comune affrontare certi argomenti ma non sarò io a cambiare le cose. L’importante è che se ne parli, inducendo alla riflessione. Purtroppo oggi le cose ‘vivono’ solo se compaiono su tv e giornali, quindi più se ne parla, meglio è».
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rnSono diverse le tue affinità con Rino Gaetano. Cosa scriverebbe il cantautore crotonese secondo te oggi nelle sue canzoni?
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«Nella vita di ogni artista possono esserci momenti particolari o addirittura sperimentali in cui si decide di cambiare genere, testi, musica. E’ una domanda a cui non saprei rispondere».
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rnQuando nasce Caparezza e quando muore Mikimix?
rn«Contemporaneamente: direi che uno ha ucciso l’altro. Ho lasciato tutto a Milano e sono tornato qui, continuando a fare musica. Mi sono mascherato, capelli lunghi e barba e ho ricominciato da zero».
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rnDove ti porterà la tua ricerca musicale?
rn«Alla morte! Cerco sempre di fare qualcosa di mio, di diverso da tutti gli altri, è per questo che cerco la commistione, la fusione. E’ bello perché ascolti e apprendi sempre cose nuove dalle altre culture musicali: il nostro gruppo ha infatti componenti che hanno diverse ‘estrazioni’ musicali».
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rnProgetto Sunny Cola Connection: è un modo per continuare a essere legato alla tua Molfetta?
rn«Sì; in realtà ho affrontato tutti i temi cari alla cultura molfettese, facendo diverse ricerche. Sto cercando di far diventare i Sunny Cola una realtà musicale vera e propria».
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rnA seguito della tua partecipazione a "Quelli che il calcio" a Molfetta qualcuno ha accostato la tua interpretazione ad una parodia del video del sindaco su You Tube.
rn«Non stavo assolutamente sfottendo il Sindaco. Quella di parlare in dialetto fu una simpatica proposta di Nicola Savino – che tra l’altro ha origini foggiane».
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rnUn suggerimento per tutti i giovani artisti.
rn«Be Original. Non è facile per nessuno perché devi crescere in un ambiente che ti motivi con persone che credono in te. Con il myspace ho inoltre scoperto molti talenti: la Puglia sta sfornando tante realtà interessanti che hanno già il loro seguito, senza neanche aver fatto un disco. E’ una gran cosa».
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rnTre aggettivi per Michele Salvemini.
rn«Timido, felicemente insicuro e infantile».
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rnTre aggettivi per Caparezza.
rn«Geniale, coglione. Il terzo lo lascio alla libera interpretazione».

mercoledì 19 Novembre 2008

(modifica il 6 Agosto 2022, 8:36)

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giallorosso
giallorosso
15 anni fa

PRATICAMENTE TRASPARENTE E GENUINO .
CAPA IL PROBLEMA FONDAMENTALE E’ CHE IN ITALIA è POCA LA GENTE CHE FA MUOVERE IL CERVELLO LA GENTE E PRATICAMENTE STABILE E NON DINAMICA , C’è GENTE CHE NON VA OLTRE IL PROPRIO ORIZZONTE E SI LIMITA A CONTEMPLARE LA FORMA SENZA INDAGARE SULLA SOSTANZA !
SONO PIENAMENTE DACCORDO CON LE TUE CANZONI .OCCHIO ALLA CENSURA DILAGANTE.
BY

cristina82
cristina82
15 anni fa

GRADE CAPAREZZA…

ucn85
ucn85
15 anni fa

caparezza e’ un grande,intelligente e fuori dalla massa,e cosa che mi piace di piu’ di lui e’ che non si e’ montato la testa e che porta nel cuore questa citta’ con tutti i suoi difetti. grazie michele…orgoglio di molfetta!

roxana
roxana
15 anni fa

mi piace caparezza, però non ho gradito la sua canzone questa estate. un’immagine della puglia che seppure a tratti reale, non è l’unica. ci sono tante belle cose in puglia… ha solo fatto cambiare idea a ipotetici turisti

Darkside75
Darkside75
15 anni fa

roxana hai preso Caparezza per un tour operator? Avete scambiato la musica e l’arte in generale per spot promozionali? Andy Warhol ha irriso con le sue opere proprio il mondo della pubblicità e le aberrazioni della società statunitense, secondo te anche lui ha fatto danni all’immagine del suo paese?