Cultura

“Tre, cinque e sette”, ecco perché sono questi i numeri dei Sepolcri

Adriano Failli
Giovedì Santo
Molfetta è pronta a vivere una delle serate più attese dell'anno
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Oggi, Giovedì Santo, è una delle giornate più peculiari dell’anno. Caratterizzata da ore di attesa fino all’uscita dei Cinque Misteri. In serata non mancheranno però le passeggiate nel cuore della città e le visite ai “Sepolcri”.

Quella dei repositori, questo il nome più corretto, è una tradizione tipica di molte città della Puglia, che vuole l’esposizione dell’eucarestia all’interno delle chiese. Solitamente, vengono anche posti simboli legati alla Pasqua, alle sacre scritture.

La tradizione vuole che le visite alle chiese siano rigorosamente dispari, più precisamente tre, cinque o sette. Inoltre, le chiese del Purgatorio e di Santo Stefano non valgono nel conteggio, in quanto al loro interno vi è una semplice esposizione delle statue che sfileranno in processione nei due giorni successivi.

Sebbene molti conoscano la tradizione della numerazione dispari, in pochi conoscono il perché di tale abitudine. Tre, cinque e sette, sono numeri importanti che ricorrono spesso nelle sacre scritture. In particolare il tre è legato alla trinità, il cinque alle piaghe di Cristo e il sette ai dolori di Maria. Non si tratta dunque di scaramanzia, bensì di rafforzare il legame con numeri simbolici delle sacre scritture.

Molfetta dunque è pronta, la notte più attesa dell’anno è pronta per essere vissuta, immutata, come la tradizione vuole. Alle 03.30 poi, scatterà il silenzio, interrotto dal titè e dalle marce funebri. Sarà l’ora della processione dei misteri, un altro giorno, un altro momento imperdibile della nostra Pasqua.

giovedì 18 Aprile 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 4:00)

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