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Azzollini: “Il nuovo sindaco deve essere giovane, competente e di centrodestra”

La Redazione
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Azzollini: "Il nuovo sindaco deve essere giovane
Il leader del centrodestra molfettese traccia la linea: "Mastropasqua? Un profilo accettabile. La città arriva da cinque anni di degrado. Urge una svolta"
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Altro giro, altra corsa. E quando si parla di Antonio Azzollini, già senatore e presidente della commissione Bilancio proprio al Senato, ogni passo non può definirsi banale. Siamo alle soglie, intanto, di una nuova campagna elettorale, e la sua posizione è chiara: con Forza Italia, con un candidato di centrodestra.

Antonio Azzollini, come si muoverà in vista delle prossime elezioni amministrative?
«I profili che si sono mostrati sono quello esistente di Tommaso Minervini, che ritengo sia stato a capo di un’esperienza fallimentare per la città e da non riproporre, e di Pasquale Drago, candidato integerrimo e serio, ma sostenuto da forze politiche di orientamento nettamente di sinistra. Io guardo a una coalizione che, magari con l’ausilio di liste civiche, abbia comunque un radicamento nel centrodestra».

Nei giorni scorsi erano circolate indiscrezioni su un suo presunto sostegno a Drago, alla luce di un rapporto personale consolidato.
«Impossibile. Abbiamo e continueremo ad avere un ottimo rapporto personale, di amicizia e stima reciproca. Ma tra persone serie si rispettano le diversità politiche».

Circola il nome di Pietro Mastropasqua come possibile candidato sindaco di centrodestra.
«È un profilo accettabile, poi si vedrà al momento della candidatura, che comunque sarà annunciata in tempi brevi».

Ma qual è il profilo ideale di sindaco per il senatore Azzollini?
«Il nuovo sindaco deve essere giovane, competente e pieno di energie positive. Se posso dire anche una caratteristica che non deve avere, è di non essere ipocritamente piagnone come Tommaso Minervini».

Lei sarà ancora il deus ex machina del progetto politico di centrodestra?
«Non sarò deus ex machina, il mio ruolo è di proporre al candidato sindaco un programma che abbia al centro l’idea di sviluppo della città. Un’idea che nelle due ultime amministrazioni è stata caratterizzata da un gravissimo degrado economico, civile, culturale».

Quali saranno le priorità del centrodestra?
«Una vera e propria ripresa del porto, ma adeguato alle ultime necessità dei traffici mercantili, e il nuovo ospedale che, ricordo, parte da una delibera del consiglio comunale del 2011 e che le due amministrazioni hanno letteralmente trascurato. Ovviamente non bado a ciò che dice, in questo senso, il pinocchietto Tommaso Minervini».

Cosa avrebbe fatto di diverso rispetto a lui in questi cinque anni?
«Praticamente tutto. Qualche esempio: non c’è stata alcuna iniziativa sulle nuove necessità del porto, in compenso ci sono state totale dimenticanza del porto turistico, la definitiva chiusura dell’ospedale di Molfetta con la connivenza dell’amministrazione. Sono stati dimenticati il digestore anaerobico e il Parco di mezzogiorno, sono state azzerate le manutenzioni, annichiliti i servizi sociali, sono rimasti chiusi gli impianti sportivi come la piscina. La mancata esecuzione delle opere idrogeologiche ha tarpato lo sviluppo della zona industriale. Un piccolo dettaglio: il sindaco, rosso di vergogna, tolga per favore quella fioriera abusiva messa in vico I Sigismondo, dove si dici abiti un consigliere comunale. E mi fermo qui. Potrei continuare con un volume intero».

Qual è lo stato del centrodestra molfettese?
«Si rafforzerà e consoliderà in queste elezioni».

Tommaso Minervini è sostenuto da tante liste e sembra avere i numeri dalla sua parte. Non teme quest’aspetto?
«Mi batto per vincere e ce ne sono le possibilità. L’avversario non lo si teme mai».

domenica 27 Marzo 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 14:46)

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