In collaborazione con News

Innamorato di Molfetta, innovatore per scelta. Vito Farinola si candida a consigliere comunale

La Redazione
Vito Farinola
48 anni, dirigente di una delle più grandi realtà internazionali di Information Technology, ha scelto di supportare Lillino Drago, in lista con il Pd
scrivi un commento 2738

Per chi, con il lavoro, ha contribuito decisivamente a far diventare grande una società come Exprivia, rimboccarsi le maniche per Molfetta è una vocazione quasi spontanea. Vito Farinola, 48 anni, è candidato con il Pd, a supporto del candidato sindaco Lillino Drago. Un volto nuovo della politica, ma non nuovo delle sfide, visto un percorso professionale che, una tappa e una responsabilità dopo l’altra, l’ha portato ad assumere un ruolo apicale in una delle realtà dell’Information Technology più apprezzate a livello internazionale.

Innovazione, futuro, entusiasmo, competenza. È qui che si fonda il progetto di Farinola. Da qui si parte. Per arrivare lontano. “Con le opportunità fornite dal PNRR – afferma Vito – ci sono davvero le condizioni, mai viste dal dopoguerra, di trasformare una città come Molfetta e proiettarla nel futuro, rilanciandone la vocazione tecnologica, il tessuto economico-industriale, il turismo, la transizione energetica e i servizi socio-assistenziali. Non è utopia ipotizzare il benessere della cittadinanza viste le opportunità che ci sono, ma servono passione, competenza, progettualità, determinazione e onestà”.

È questo il manifesto di Farinola, sposato con due figli adolescenti, amante di Molfetta e delle sue tradizioni, al punto da essere tra i soci fondatori dell’associazione culturale Santa Cecilia. “Forse tanti mi ricorderanno bambino – prosegue – Avevo sette anni, suonavo il clarinetto piccolo in MIb nella banda cittadina allora guidata dal Maestro Angelo Inglese. Si, da molto piccolo, ho iniziato quasi imparando prima a leggere uno spartito musicale sul pentagramma che un testo su una pagina, crescendo immerso nelle tradizioni e nelle processioni molfettesi di cui andiamo tutti fieri e orgogliosi”.

Un amore viscerale per la città, espresso da vicino e lontano. Anche quando, per lavoro, si è trovato catapultato in mondi diversi. Ma sempre restando fortemente aggrappato al suo passato, al suo presente, al suo futuro.

“Dopo aver conseguito con lode la laurea magistrale in Informatica a 22 anni – dice Vito di sé – incrocio Abaco, una piccolissima società di informatica molfettese composta da soli nove collaboratori. Qui nasce un amore lungo oltre 25 anni, durante i quali le competenze e le responsabilità sono state un continuo crescendo. L'informatico è un problem solver e la sua forma mentis è plasmata proprio nella ricerca di soluzioni a problemi via via più complessi, e quindi, come potevano le sfide e la complessità non affascinarmi?”. Vito brucia le tappe, diventa a soli 35 anni dirigente della sua azienda (nel frattempo diventata Exprivia e “madre” di 2500 dipendenti in tutto il mondo). Consegue un master in Business Administration al Politecnico di Milano e diventa direttore di unità produttive sempre più numerose, lavorando per oltre un decennio a Milano e diversi anni tra Roma, Verona, Pescara, Torino, Lucca, sempre facendo tappa e ritorno a Molfetta dopo ogni progetto, dopo ogni missione.

“Fin quando – racconta – nel 2013 accetto la sfida di lavorare per due anni all'estero, in Brasile, a San Paolo, per la filiale Exprivia do Brasil, con l’obiettivo di esportare fuori dall'Italia le best practice maturate in Italia, ma raccontando fiero le tradizioni molfettesi a colleghi e clienti brasiliani. Nonostante la lontananza da Molfetta, che non ho mai voluto abbandonare definitivamente, in qualunque parte del mondo ho sempre portato con me, nel mio cuore, un pezzo della mia città”.

Rientrato in Italia, si occupa di Digital Transformation e diventa Direttore della divisione Business Process Outsourcing, gestendo oltre 600 dipendenti nella sede molfettese di Exprivia. E come poteva non accettare una sfida importantissima, come quella presentatagli, di cambiare radicalmente e in meglio le sorti di Molfetta nel prossimo quinquennio?

“Cresciuto con le parole di don Tonino Bello – conclude – ho imparato che non è bello essere serviti, tra l’altro da una classe politica che ha dimostrato tutti i suoi limiti in questi anni declassando e rovinando l’immagine della nostra città, ma servire per contribuire a riportare in auge la nostra cara Molfetta. Quindi eccomi, metto a disposizione della mia città tutto ciò che ho: i titoli di studio, i 25 anni di esperienza, tanta umiltà e soprattutto la determinazione e la voglia di cambiare, di trasformare e di innovare che ha sempre dato linfa e stimoli alla mia crescita personale e professionale. Mi piacerebbe mettere a disposizione tutto ciò per amore di Molfetta, che mi ha dato i natali e che mi ha dato tantissimo in questi anni, e a cui mi sento in dovere di restituire altrettanto. La mia candidatura non è per ricevere o per raccogliere, ma per donare e seminare al fine di raccogliere tutti insieme dei frutti migliori”. Senza paura, con il piacere di avviare una nuova sfida. Di cambiare le cose, di aggiungere una prospettiva diversa all’amministrazione della cosa pubblica. Perché in fondo è di questo che ha bisogno la città.

giovedì 19 Maggio 2022

(modifica il 27 Luglio 2022, 12:31)

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Pablo Bartoli
Pablo Bartoli
1 anno fa

Brava persona molto seria e profesionale condivido