Guglielmo Minervini resta e resterà ancora per tanto tempo una delle figure più importanti del panorama politico locale. A due anni dalla sua scomparsa, è ancora forte e vivo il ricordo delle sue azioni, delle sue idee “generative”, così come amava definirle. E’ stato infatti promotore di una politica innovativa, di progetti che hanno segnato il presente e la crescita della Regione Puglia e di Molfetta, negli anni in cui ne è stato rispettivamente assessore e sindaco.
E se da un lato c’è ancora un futuro da immaginare e continuare a costruire sull’orma dei suoi insegnamenti, dall’altro il ricordo è ancora vivo nelle memorie dei suoi cari, dei suoi amici e dei suoi compagni di strada.
“Non è importante tanto il ricordo di Guglielmo, ma è importante custodirne l’eredità”. A parlare è Maria Turtur, moglie di Minervini, che sottolinea l’importanza di ciò che il marito abbia lasciato, piuttosto che della memoria. “Bisogna rappresentare al meglio il suo pensiero, senza distorsioni, in maniera costruttiva per il futuro – prosegue – Per fare questo servono studio e impegno, contribuendo con pensieri e piccoli gesti. Lavorare affinché si pongano pietre miliari per il futuro, non ci si abbandoni ad un semplice ricordo per una ricorrenza”.
Due anni fa, Guglielmo Minervini ci lasciava dopo un cammino tortuoso nella malattia, che lui ha affrontato con coraggio. Ultime ore difficili, soprattutto per chi gli è stato accanto fino all’ultimo, come Giulio Calvani, amico e “allievo” politico, che scrive sui social: “Due anni fa spirava un fortissimo vento di tramontana, di quelli che rendono il cielo terso e il mare dai colori intensi.Te ne sei andato troppo presto, Gu…e manchi.”
Manca a tanti, che in queste ore sui social network si affollano per esprimere la propria “idea” di Guglielmo Minervini. Anche se è verso il futuro che occorre tendere. Lì si deve guardare. I Guglielmo Minervini si costruiscono, si studiano. Non muoiono.