Politica

Il 2018 del cambiamento. Un anno di politica

La Redazione
Consiglio Comunale
Molfetta ha una nuova senatrice, cambiano gli equilibri locali
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Il 2018 della politica è stato l’anno del cambiamento. Dal nazionale fino ai territori, schiacciante è stata la vittoria del Movimento Cinque Stelle e dei partiti di centrodestra, con nuovi equilibri e nuovi volti a rappresentare la città di Molfetta in Parlamento.

L’anno si apre subito con la campagna elettorale per le politiche del 4 marzo. Un gennaio turbolento ci regala un continuo andirivieni di voci e controvoci sulle possibili candidature. Alla fine, dopo la clamorosa esclusione del senatore uscente Antonio Azzollini, la candidata del centrodestra molfettese al senato è Carmela Minuto, mentre nel PD si candidano Nicola Piergiovanni alla Camera e Loredana Lezoche al Senato, dopo i rumor su una possibile candidatura di Saverio Tammacco. Altre candidature della città sono quelle di Teresa Racanati, Beppe Zanna e Pasquale de Candia in Potere al Popolo.

Febbraio è il mese della campagna elettorale, mentre sul lato locale continua il lavoro dell’amministrazione guidata da Tommaso Minervini, che prepara il riordino degli uffici comunali e la gara di affidamento per la piscina, definita proprio in queste settimane.

Il 4 marzo porta novità in tutta la penisola e Molfetta non è da meno. Male i dem e il resto della sinistra, sebbene il dato locale sia più confortevole rispetto a quello nazionale, probabilmente per le molte candidature del territorio; prendono il volo Movimento Cinque Stelle e centrodestra. Sul rotto della cuffia Molfetta ottiene un seggio al senato: è quello di Carmela Minuto che risulta eletta dopo una serie di riconteggi che ne danno l’ufficialità solo a poche ore dalla prima seduta parlamentare a Palazzo Madama. In città, intanto, Tommaso Minervini si trova a dover fronteggiare il primo caso di dimissioni nella sua giunta: sono quelle di Carmela Germano, legate a questioni personali. A sostituirla, sarà Angela Panunzio che ne raccoglierà tutte le deleghe in estate.

Archiviate le elezioni, ad aprile la politica molfettese non può che fermarsi e dedicarsi interamente all’evento dell’anno: l’arrivo di Papa Francesco, celebrato ampiamente anche dalle istituzioni locali.

Un maggio caldo, prepara l’inizio della stagione estiva con l’ampio dibattito su Piano delle coste e ospedale, che torna argomento di attualità per tutta l’estate. Non sereno il clima nelle opposizioni, soprattutto quella di centrodestra, con un Pino Amato sempre più irrequieto e che annuncia il lieve distacco dal resto del gruppo consiliare. Un preludio di un cambiamento molto più importante per lui.

Mese di nomine è quello di giugno. Dal locale, con la nomina di Giacomo Rossiello ad amministratore unico dell’MTM, al nazionale, con la riconferma di Roberto Garofoli come Capo di Gabinetto del MEF, ruolo che ricoprirà però solo per pochi mesi. A luglio, altra novità nella giunta molfettese: si dimette Pasquale Mancini, con dimissioni effettive solo da settembre, quando a sostituirlo sarà Antonio Ancona. Mentre Leo Binetti annuncia la separazione da Molfetta Futura, pur rimanendo nel perimetro della maggioranza.

Dopo Ferragosto, torna nei banchi del Consiglio Comunale la questione Pulo, riportata in auge dall’opposizione di sinistra, mentre l’Amministrazione era silenziosamente al lavoro con la Città Metropolitana per chiudere l’accordo di gestione, cosa che effettivamente accade nei primi giorni di settembre.

A ottobre arriva la grande svolta nel centrodestra molfettese: Pino Amato sposa ufficialmente il progetto di Matteo Salvini, iscrivendosi alla Lega, mentre nel Movimento Cinque Stelle si ricompongono le storiche fratture che avevano dato vita ai vari Meetup, permettendo la nascita di un unico gruppo di Attivisti Uniti. Intanto, avanzano insistenti i rumor sulla possibile fuoriuscita di Molfetta dal Consorzio Asi. Settembre e ottobre sono anche i mesi della vicenda giudiziaria che coinvolge il consigliere Fulvio Spadavecchia, sostituito da Doriana Carabellese nell’assise cittadina.

Non un mese ricco di notizie piacevoli quello di novembre, che si chiude con la scomparsa di uno storico volto della politica molfettese, Giusy de Bari.

L’anno si chiude poi con le dimissioni di Garofoli da Capo di Gabinetto del MEF, in seguito alla chiusura della Manovra finanziaria, bocciata da gran parte della classe politica molfettese. Così, Molfetta si lascia alle spalle il suo intenso 2018 politico, mentre un altro anno di cambiamenti e nuovi equilibri è pronto a sbocciare, puntando già alla prossima campagna elettorale, quella delle Europee, in primavera.

venerdì 28 Dicembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 7:19)

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