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CGIL, CISL e UIL: “Difendiamo la sanità locale insieme”

La Redazione
La conferenza CGIL
La conferenza dei sindacati accende il dibattito sulla questione ospedale
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Non una voce “contro” a tutti gli effetti, quanto un serio attivismo per chiedere spiegazioni e salvare il presidio ospedaliero molfettese. Questo in sintesi è il messaggio lanciato dalle confederazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, unitesi ieri in conferenza stampa presso Palazzo Giovene.

L’appuntamento, oltre che a riunire e riattivare il mondo sindacale, ha coinvolto il mondo politico locale e gli addetti al mestiere. Al centro, chiaramente, le recenti delibere regionali in materia di riordino ospedaliero che hanno sancito la definitiva assegnazione di ospedale di base alla struttura molfettese, con individuazione di Corato quale sede dell’ospedale di primo livello.

“Nelle altre province della regione, il riordino funziona ed è atto necessario – commenta Lillino Di Gioia, coordinatore CISL – Foggia, Brindisi, Taranto e Lecce hanno situazioni gestibili. Nel nord barese c’è una situazione eccezionale, il riordino peggiore”. Le tre sigle sindacali propongono tre punti chiari per il futuro della sanità a Molfetta: convocazione di un Consiglio Comunale dedicato esclusivamente al tema, discussione in terza commissione presso il Consiglio Regionale, riattivazione del processo che porterà alla costruzione di un ospedale unico del Nord barese.

“Non è una questione di campanile – sottolinea Enzo Farinola della CGIL – ma c’è un trattamento differente: Barletta, Andria e Corato in pochi chilometri avranno tre strutture di primo livello, il litorale invece ne sarà sprovvisto. Chiediamo una spiegazione alle istituzioni, richiamando il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione”.

La discussione si è poi arricchita di diversi contributi tecnici, fra cui quello di Annalisa Altomare, in merito all’esigenza di un “presidio che tratti patologie che si risolvano con un ricovero, non di un semplice ambulatorio”, a quello dell’urologo Altomare che definisce questo riordino più “regressivo che progressivo”.

Spazio anche agli interventi più strettamente politici. Per Paola Natalicchio non è uno scandalo la recente indagine sul fenomeno di assenteismo: “Ho chiesto i numeri del nostro personale, gli indagati sono 30 su 382. Di questi 30 i medici sono due, gli infermieri zero, il resto è personale amministrativo. Non vedo in che modo la nostra medicina possa essere macchiata. Dobbiamo presidiare la sanità pubblica. Oggi il sindaco parla di nuove sale operatorie, in realtà si tratta di progetti appaltati nel 2006”. Gianni Porta, invece, lancia subito la proposta di convocare nel consiglio comunale Michele Emiliano, con un ordine del giorno inoltrato direttamente dai sindacati.

“Raffreddiamo gli umori di emotività, il sindaco stia con noi, questa è una battaglia per Molfetta”, conclude Lillino Di Gioia, auspicando in una cooperazione di tutta la città per difendere la sanità locale.

venerdì 19 Luglio 2019

(modifica il 29 Luglio 2022, 1:29)

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