Politica

Inaugurazione “Due Torri”, i motivi dell’assenza di Pisani e de Bari

La Redazione
Isabella De Bari (primo piano) e Antonello Pisani (secondo piano)
Con una nota i consiglieri di Forza Italia spiegano perché l'opera sia uno spreco
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Con una nota, i consiglieri di opposizione Antonello Pisani e Isabella de Bari, comunicano i motivi della loro assenza durante l’inaugurazione del monumento “Le Due Torri”.

“La nostra assenza – scrivono i due nel comunicato – è la negazione di una condivisione che va bennoltre la negazione di maggiore visibilità dell’operato di unnsupporter della campagna elettorale del “Minervini sindaco”nattraverso la collocazione di una sua opera in uno spazio pubblico.

Una prima motivazione è di ordine economico. La maggiorenvisibilità – “gratis et amore dei” – non deve incidere in manieransensibile su un intervento pubblico; i circa 90mila euro, tra costondell’opera e annessi per la posa in opera della stessa, non appaiononconciliabili con le contingenze economiche che stanno affliggendonil territorio molfettese.n“Pezzenti e viziosi” direbbero a Molfetta se, dopo circa tre anni,nnon si è dato ancora inizio all’intervento sulle strade, senl’investimento in un fondo per progettisti di 500mila euro non hanprodotto i promessi interventi sulle scuole “per mettere innsicurezza i nostri bambini” – così tuonava l’assessore ai LLPP innconsiglio- se si sono dette solo parole, senza operare fatti, per lanripresa dei lavori del nuovo Porto.

Un’altra motivazione coinvolge la gestione della cosa pubblica.nAppare una forzatura anteporre la fama ‘pittorica’ dell’autore perndesignare “automaticamente” questo spazio pubblico allancollocazione dell’opera tridimensionale inaugurata. Ci chiediamo, non sarebbe stato più opportuno ilncoinvolgimento più ampio, tipo concorso, per operare la scelta dinun’opera da collocare in quella ‘rotonda’?nMeglio, per valorizzare la spesa pubblica e favorire lancondivisione cittadina nella committenza, evitando il senso dinestraneità che accompagna un’opera calata dall’alto, non sarebbenstato opportuna valorizzare una “spesa per l’arte” già effettuatanattraverso la partecipazione dei cittadini nell’individuare, tra le nopere prodotte nel “primo simposio di scultura mediterranea”,nquella da collocare in quello spazio?nAncora una volta un esempio di “arte imposta” a questa Città quasina volerne sottolineare l’immaturità e la necessità di educarla,nancora una volta – nell’ultimo trentennio – l’imposizione dein“linguaggi artistici giusti” .

Scegliere l’opera d’arte, l’artista ed il contenuto identificativo,nescludendo una preziosa occasione di collaborazione fruttuosa, dinconfronto generazionale ed esperenziale, di capitalizzazione dellenrisorse culturali più significative si riduce solo a vuota retoricancommemorativa nonché a vera e propria irruzione prepotente dinun’opera dedicatoria.nI mecenati hanno sempre favorito l’arte, ma con i soldi propri, non con quelli degli altri”.

lunedì 9 Dicembre 2019

(modifica il 28 Luglio 2022, 21:08)

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