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Annalisa Altomare: “Diamoci da fare per la nostra terra e il nostro mare”

Martina Visaggio
Annalisa Altomare
Ieri la candidata consigliera regionale ha incontrato la città in piazza Principe di Napoli
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«Non dimentichiamo quello che era, la nostra regione Puglia, più di vent’anni fa e com’è cresciuta nelle mani del centrosinistra. Il nostro è un progetto e deve andare avanti». Queste sono le prime parole pronunciate ieri da Annalisa Altomare, candidata alle elezioni regionali con lista “Senso Civico – Un nuovo Ulivo per la Puglia” nella coalizione di Michele Emiliano.

Mare e terra, sono stati i temi principali trattatati nella serata di ieri in piazza Principe di Napoli.

«Ad oggi il porto commerciale è incompiuto – afferma la candidata – riprendono i lavori, ma non sono quelli di completamento: sono i lavori per la messa in sicurezza. C’è bisogno di un referente che segua in regione, quotidianamente, i lavori. Non si vuole attribuire delle colpe, ma collaborare per vedere realizzata l’opera». Quello del porto commerciale e turistico di Molfetta è un tema centrale. Fulcro dello sviluppo non solo della città di Molfetta, ma di tutte le città che sono nel nord Barese e che vedono nell’affaccio al mare il motore per la commercializzazione. Fondamentale, per Annalisa Altomare, è che quello che è stato costruito non rimanga senza un fine, perché ne ha uno: lo sviluppo ed il lavoro.

«Noi abbiamo il mare – continua – non è soltanto una risorsa di tipo commerciale. La nostra costa deve avere uno sviluppo uniforme, deve unire le città limitrofe e per farlo deve avere una pianificazione unica».
La candidata molfettese parla del piano delle coste: la mancanza di un piano regolatore non permette uno sviluppo univoco ed uniforme. «La Puglia, in altre aree, è fortemente attrattiva dal punto di vista turistico – asserisce – perché ha avuto uno sviluppo organizzato e prestigioso. Questo ci fa capire la necessità di avere uno sguardo organico».

Dal mare, lo sguardo, si sposta alla terra.
«Uno dei progetti – spiega Annalisa Altomare – è quello che prevede il riutilizzo delle acque reflue dei nostri depuratori, acque che trattate possono essere usate per l’irrigazione. Ci sono altre opere che attendono di essere realizzate: lavori per la mitigazione del rischio idrologico». Le aziende agricole vanno difese anche da questi eventi.
Sottolinea l’importanza di dare impulso alla realizzazione di progetti già esistenti, evitano di cementificare ulteriormente la nostra terra. Comprendere, in modo collettivo e consapevole, la ricchezza del nostre territorio.

sabato 25 Luglio 2020

(modifica il 28 Luglio 2022, 12:14)

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