Un autentico inno alla vita, all’amore, alla difesa di un qualcosa per il quale si combatte. Un inno alla donna che agisce ma che subisce, che è madre ed anche figlia e che sogna per lei e per chi verrà dopo di lei. Questi ed altri i temi di fondo che la cantante ‘combattente’ Fiorella Mannoia ha toccato con l’esecuzione dei suoi brani, ieri sera nel concerto svoltosi a Banchina San Domenico. La tappa del tour è stata inserita nel calendario degli “Eventi Molfetta 2018” patrocinati dal Comune di Molfetta e dall’Assessorato alla Cultura.
Parole di speranza quelle contenute in tutti i ventuno brani eseguiti nell’artista romana. Spazio anche alle dediche: Oh che sarà alle vittime di Genova e del Pollino, Combattente a “chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso”, così come In viaggio la cantante l’ha dedicata alle madri di figli e figlie che viaggiano per trovare la felicità e che spesso sono molto lontani dalla propria terra.
Se nella prima parte del concerto l’artista ha ripercorso la sua carriera –partendo dal Caffè nero bollente datato 1981 sino alla più recente Pensieri di Zo– nella seconda la cantante ha omaggiato i grandi artisti italiani come Mogol-Battisti, Mina, Vasco Rossi e Renato Zero interpretando -con la complicità di un pubblico coinvolto e divertito dalla performance di tutta la band- E penso a te, Insieme, Sally e Cercami.
Gli ultimi tre brani hanno fatto rifare un passo indietro nel tempo: Felicità è stato l’omaggio al grande Lucio Dalla, Quello che le donne non dicono e Il Cielo d’Irlanda sono stati fra i più cantati dagli spettatori, molfettesi e non, accorsi per un altro “sold-out” di biglietti, ma soprattutto di storie di vita –belle e meno belle- che in poco più di due ore di concerto sono state autenticamente condivise fra tutti.