Storie di sport

Il calcio durante la Guerra e quel fortino chiamato “Landolfi”

Angelo Ciocia
Rete di My in Molfetta-Taranto al Landolfi
Gli inglesi occuparono il Poli, si creò un campetto di fortuna. Il Molfetta militava in C e in casa già non si passava
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La guerra toglie. La guerra poi restituisce. E la Molfetta sportiva e calcistica conosce un periodo di particolare luce proprio negli anni del secondo conflitto mondiale. 
nLa casa dei molfettesi, è sempre la stessa, il Paolo Poli, inaugurato nel 1925 nel luogo in cui sorgeva la vetreria di Giovanni Poli, papà di Giosuè e Paolo Poli. Nel 1928-29 la Fulgor è iscritta al campionato di Prima Divisione Meridionale, dieci anni dopo raggiunge il periodo di massimo splendore con la promozione in serie C, al termine di un campionato bellissimo vinto dal Bari B.
nIl periodo migliore, dei primi anni di storia della Molfetta calcistica, risale proprio alla concomitanza con la Seconda Guerra Mondiale.
nNel 1939-40 sono bellissime le sfide contro le blasonate Salernitana (terminò 3-3), Messina, Brindisi, Taranto, Lecce, Foggia e il derbyssimo contro Bisceglie. L’anno successivo, nel 40-41, la Salernitana è promossa e alle supersfide si aggiunge il match contro Trani. Nelle prime due annate di C consecutive, i presidenti molfettesi sono Augusto Caffarella, nella prima stagione, Giuseppe Catacchio, nella seconda annata.
nNel 1941-42, il Molfetta è inserito sempre nel difficile girone H. Termina il campionato tredicesima su quattordici squadre, un risultato che condanna i biancorossi alla retrocessione. A presenziare il sodalizio molfettese è Nicolo d’Amato. Nonostante la retrocessione, per il completamento degli organici a causa della Guerra, il Molfetta è ripescato in C e disputa il campionato 1942-43 nel girone M, con presidente Bonaventura Cervellera. Il campionato è strano, la guerra incombe sempre più pericolosamente. I canonici gironi di serie C sono stravolti e ridotti ad un qualcosa che tendeva più ad un campionato regionale che ad un torneo nazionale.
nIl conflitto mondiale fa fermare i campionati 1943-44 e 1944-45. Poi si riparte, lentamente, nel secondo Dopoguerra. Molfetta è ancora in C, inserita nel girone E del Centro-Sud.
nIn queste annate spicca la figura sportiva di Giosuè Poli, fratello di Paolo, a cui oggi è intitolato il palazzetto che sorge tra Rione Paradiso e la zona 167. Dedito a tutti gli sport, praticherà calcio, atletica e nuoto. Esordisce nella Fulgor a 18 anni, poi si trasferisce nella blasonata Foggia con cui realizza la rete del 2-1 con cui i satanelli foggiani battono il Bari. La svolta nel 1928: è primatista nel decathlon a Napoli. Lascia lo sport giocato ma la sua attività raddoppia: nel 1941 è vice presidente della Federazione Italiana Atletica Pesante, poi, dopo la Guerra, è presidente della Federazione Pugliese Giuoco Calcio. Infine, è uno dei dirigenti responsabili della comitiva azzurra alle Olimpiadi di Helsisnki 1952 e agli Europei di Calcio di Stoccolma del 1958.
nLa particolarità di questi anni bellissimi in cui il calcio cittadino distoglie dal pensiero fisso della guerra è il campo da gioco.
nIl “Comunale” di Molfetta, divenuto poi Paolo Poli, viene requisito dagli inglese durante il periodo bellico. Il campionato, però, deve andare avanti. Le gare interne della Molfetta si disputano in un campetto di fortuna, privo di docce, senza recinzione. Un campetto di terra battuta, polveroso, posto a mezzogiorno della città, tra i capannoni dell’epoca, nei pressi della nuova zona di espansione, vicino Lama Martina, sulla ex via vecchia per Bitonto. Il campo, denominato “Landolfi”, fu un piccolo fortino: all’esordio la Vastese perse di misura, in un altro match di cartello la Pro Italia Taranto pareggia 1-1, con rete molfettese di My.
nUna storia memorabile. Fu liberazione anche nel calcio, la squadra perdeva pedine per la guerra, non si era sereni. Ma la domenica, al campo, era piacevole divagarsi. Senza le dirette Facebook attuali, senza le vicinanze attuali, senza gli strumenti di oggi. Guerre diverse, situazioni diverse. Ma una certezza: lo stadio molfettese è sempre stato qualcosa di sacro e inviolabile.

n

lunedì 26 Aprile 2021

(modifica il 28 Luglio 2022, 3:40)

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