Calcio

Virtus Molfetta, i nuovi in vetrina

Luigi Caputi
Virtus Molfetta
Vittoria all'esordio grazie alle reti di Murolo, Bavaro e De Gennaro
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Semi-rivoluzione, per il momento virtuosa, della Virtus Molfetta. Ieri mattina la compagine allenata da Mininni ha vinto all’esordio stagionale, nella prima giornata del campionato di Prima Categoria. I protagonisti del 3-1 finale sono stati alcuni tra i numerosi volti nuovi della società di patron Spadavecchia.

Un mese fa il team biancorosso ha iniziato a preparare un’annata piena di speranze e incognite. Al netto dei notevoli arrivi, c’è stato anche chi ha abbandonato la corte dei Mininni: le partenze, tra le altre, di Salamina e dei fratelli Demaj sono state pesanti. A compensare questo deficit sono però giunti giocatori di categoria, di esperienza e talento, potenziali garanzie per questo campionato. Ci riferiamo in primis ad attaccanti come Giuseppe Murolo (ex Borgorosso) e Francesco Bavaro (reduce da ottimi campionati nella Promozione lucana), ai quali va aggiunto Belsito, giovane di prospettiva già ieri in grande spolvero.

Ma non si limitano al pacchetto arretrato le novità virtussine: nel cuore del campo è arrivato Marco Grieco, al momento indisponibile per problemi fisici così come il terzino sinistro ex Borgorosso Binetti; in difesa, la baldanzosa gioventù di Tesoro e Di Gioia potrà far rifiatare e all’occorrenza insidiare la titolarità di Porcelli, De Candia, Todisco.

La partita vinta ieri contro il Manfredonia ha rappresentato per i molfettesi una perentoria risposta ad ogni scetticismo della vigilia. La semi-rivoluzionaria formazione titolare è stata composta, per quattro undicesimi, da giocatori non biancorossi nella scorsa stagione. Audace è stata soprattutto la scelta di schierare un tridente completamente nuovo: in panchina protagonisti dell’anno passato come Mininni e De Cesare, dentro Murolo, Bavaro e Belsito.

La prima mezzora di gara è stata indubbiamente negativa per i padroni di casa, con i foggiani più vivaci e pericolosi. Eppure, al 20’, Murolo e Bavaro hanno confezionato una grande occasione per il vantaggio: l’ex Borgorosso ha intercettato uno sciagurato disimpegno avversario e ha imbeccato con tempi e precisione perfetti il suo compagno di reparto; quest’ultimo, da posizione favorevole ma sul piede non suo, ha calciato al lato con un diagonale di sinistro. Il pallino del gioco è stato nelle mani degli ospiti, sempre insidiosi e in grado di creare apprensione nella metà campo locale. La retroguardia di Mininni è parsa poco attenta e ancora non perfettamente rodata nei consueti meccanismi.

Dopo aver sfiorato il gol in un paio di circostanze, la squadra foggiana ha trovato l’1-0. Ognissanti ha avuto tutto il tempo di controllare la palla al limite dell’area, accentrarsi e tirare di sinistro: troppo passiva è stata l’opposizione della mediana avversaria, e Amato non è sembrato esente da colpe su un tiro angolato ma poco potente.

Gli uomini di Mininni hanno accusato il colpo incassato, e anziché reagire hanno rischiato di andare sotto di due gol. Graziati dallo scarso cinismo del Manfredonia, i virtussini sono tornati alla carica con il gol del pari. Incredibile è stata l’ingenuità con cui i sipontini hanno concesso una velenosa ripartenza ai rapaci e letali attaccanti molfettesi: Murolo ha avuto una prateria a propria disposizione sugli sviluppi della respinta di un corner, ha portato palla accentrandosi e ha servito il taglio sulla fascia opposta di Belsito; l’under ex Giovinazzo, favorito da uno svarione del difensore foggiano, ha controllato in corsa, dribblato con eleganza il suo dirimpettaio, e con estrema freddezza beffato con un piatto sinistro l’estremo difensore Valente.

Le fondamenta della rimonta virtussina, allegoria di una rinascita, sono state poste da due giocatori arrivati nella scorsa estate. Dopo l’intervallo è saltata all’occhio la differenza di condizione tra le due compagini. Il team ospite è scomparso dal campo, ha cessato di aggredire, di difendere, di offendere, di esistere calcisticamente. A questa impalpabilità ha certamente contribuito la ritrovata forza difensiva della squadra di casa: anche in questo caso si è distinta positivamente una delle new entry nelle file biancorosse, il potente e sempre attento Tesoro.

La Virtus, ancora viva e persino più pimpante rispetto all’opaca apparizione di buona parte della prima frazione, si è sciolta positivamente al caldo estivo, ha preso confidenza con i propri limiti per superarli. Il 2-1 è stata una magia, non la prima né l’ultima, scaturita dal destro di De Gennaro: la conclusione dai 25 metri, dal centro-sinistra, ha scavalcato dolcemente la barriera e si è infilata sotto l’angolino alla destra di Valente. Il tris è giunto al 75’, e ha posto fine ad ogni velleità sipontina. A confezionare la rete è stata ancora la vena ispiratrice di Murolo, che ha innescato la corsa in profondità di Bavaro. Il centravanti molfettese, partito sul filo del fuorigioco, ha controllato, evitato il disturbo di un difensore con un dribbling, e col destro davanti al portiere trovato la prima gioia personale stagionale. È finita 3-1, le coraggiose scelte di Mininni e della dirigenza della Virtus sono state per il momento premiate. Siamo ai primi attimi dell’anno calcistico: il tempo dirà se il nuovo e il domani saranno più rosei dell’ieri.

lunedì 24 Settembre 2018

(modifica il 29 Luglio 2022, 9:54)

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